In ogni città c’è un luogo che, più di altri, ne racchiude l’essenza, il luogo perfetto per battezzare il visitatore ancora ignaro di cosa incontrerà durante il suo viaggio.
MARRAKECH FAI DA TE, COSA VEDERE
La piazza principale di Marrakech, Jamaa el Fna, ospita ogni giorno uno spettacolo a cielo aperto: incantatori di serpenti, vecchi cantastorie, tatuatrici di hennè, addestratori di scimmie, improvvisati dentisti, suonatori di imprecisati strumenti musicali, venditori di fiori nonchè cianfrusaglie di ogni tipo. Una rappresentazione alquanto suggestiva.
La prima volta che ci capiti la ami, rimani a bocca aperta perchè tutto sembra fuori da ogni logica. L’ultimo giorno la odi e se prorpio non puoi fare un’altra strada la attraverserai a passo spedito guardando il pavimento per non ritrovarti con un scimmia in testa o con qualche chincaglieria in mano, che qualcuno senza farsi notare ti ha precedentemente tatuato all’hennè.
Eppure il suo fascino ammaliante non può lasciare indifferenti, è qui che si concentra tutta la vita di Marrakech, sia di giorno che di sera. Al tramonto ci si può anche sedere su cigolanti panche di legno per gustare qualche specialità locale. Alcune per veri coraggiosi… mai assaggiato una testa di montone?
Un giro nel Souk di Marrakech è d’obbligo, tutto è molto colorato, scintillante, rumoroso, frenetico e ridondante. Non capisci se prevale il profumo delle spezie o l’odore acre delle pelli lavorate dagli artigiani. Certo che vien voglia di comprare tutto.
Non dimenticate a casa la pazienza. Sì perché a Marrakech ce ne vuole tanta, per comperare i souvenir bisogna affrontare estenuanti contrattazioni, e sapete qual è il bello? Che alla fine vi sembrerà di aver fatto l’affare migliore della vostra vita… ma no, tutto calcolato (da loro). L’esperienza dei venditori locali non la batte nessuno.
Che l’architettura arabo-andalusa sia stupefacente non è certo una scoperta di oggigiorno, e per fortuna a Marrakech ci sono alcuni edifici, visitabili, che ne rappresentano appieno le colorate meraviglie. Dalla Medersa di Ali Ben Yousef, un tempo grande scuola coranica, al Palazzo Bahia, “umile” dimora di 150 stanze che ancora oggi viene utilizzata dal re Mohammed VI per gli eventi politici più importanti, vi si riempiranno gli occhi di magia.
Poi ci sono le incredibili tombe dei Saaditi, sono più di 100 e per visitarle bisogna entrare in un cortile attraverso un piccolo corridoio. Appartengono ai soldati della dinastia Saadiana e sono state scoperte solo nel 1917 dai francesi durante la guerra.
Il posto più “influencer friendly” della città sono i giardini Majorelle. La maggior parte delle persone passa il 90% del tempo a scattare fotografie con outfit abbinati allo sfondo, ma consiglio anche di dedicare qualche minuto ad approfondire la storia del luogo e per osservare le specie botaniche inserite in un contesto così tanto affascinante. La villa dei giardini Majorelle, comprata negli anni 60 dallo stilista Yves Saint Laurent e dal suo compagno Pierre Bergé, è un tripudio di arte moresca dalle pareti blu elettrico, talmente riconoscibile che è stato battezzato “blu Majorelle”.
La Moschea della Koutoubia non è visitabile all’interno dai non-musulmani, ma a livello architettonico non lascia indifferenti. Certe volte a Marrakech sembra proprio di essere in Spagna. Chi è già stato a Siviglia, posando gli occhi sul minareto della moschea, vivrà un déja-vu; sarà come stare ai piedi della Giralda.
Una parte del lussuoso hotel La Mamounia di Marrakech è visitabile anche se non si è ospiti interni perciò noi siamo andati a curiosare. Pergolati, fontane, piscine, piante, sontuosi lampadari e porte decorate sono solo alcuni degli elementi che rendono questo posto uno degli hotel più belli del mondo. Se poi si pernotta o si va al ristorante la possibilità di sentrsi delle regine, o dei re, aumenta a dismisura. E c’è anche la SPA ovviamente.
PICCOLE DRITTE
Per vedere bene Marrakech, sono necessari almeno 3 giorni, 4 meglio ancora.
Se vuoi inserirla in un itinerario più ampio, potresti aggiungerla a quello che ti suggerisco in questo articolo: Itinerario breve in Marocco.
La città si gira a piedi o in taxi. Ovviamente bisogna contrattare sul prezzo della corsa prima di salire sulla vettura. Scrivetevi da qualche parte le frasette chiave (troppo caro, vado da un altro, vado a piedi) in francese o utilizzate Google translator.
Teste di montone a parte, in Marocco si mangia benissimo. Vi sfido a non tornare a casa senza la voglia di comprarvi una tajine per replicare qualche piatto tra le mura domestiche. Fatevi consigliare sul posto ristorantini local per assaggiare cous cous, carni morbide e speziate o fumanti zuppe di legumi.
Per questo viaggio ti consiglio di stipulare una assicurazione prima della partenza, per evitare problemi in caso di contrattempi. TI consiglio l’assicurazione viaggio Heymondo, il prezzo è molto competitivo e la qualità del servizio di alto livello (cliccando sul link avrai il 10% di sconto).
Un’ultima raccomandazione: è importante rispettare sempre i valori delle popolazioni e le usanze dei luoghi che si visitano; è saggio non vestirsi in modo troppo succinto, non bere alcolici (se non nei luoghi in cui viene servito tipo ristoranti o hotel internazionali) e chiedere sempre il permesso prima di fotografare oggetti e persone. Il popolo marocchino è abbastanza sensibile a riguardo.
DOVE DORMIRE A MARRAKECH
Ma in un riad, ovviamente! I riad, le antiche abitazioni marocchine, si sviluppano attorno ad uno o più cortili dai giardini curati con fontane dagli intriganti giochi d’acqua, e alcuni di loro hanno subìto ristrutturazioni importanti che li hanno trasformati in alloggi da mille e una notte.
Se soggiornate nella Medina, cosa fortemente consigliata, fatevi venire a prendere da qualcuno del riad e mettete scarpe comode. Ricordo ancora la corsa dietro la carriola che conteneva le nostre valigie spinta con vigore da un giovanotto che mai si è voltato indietro. Se non l’avessimo tallonato driblando come Messi ogni sorta di ostacolo saremmo ancora oggi nelle viuzze della Medina a cercare il nostro riad. E’ praticamente impossibile orientarsi da soli.
La nostra dimora marocchina, il riad Itrane, era molto comodo per la posizione e curato nei dettagli. Le stanze arredate in tipico stile marocchino, il profumo speziato che ci accoglieva appena ne varcavamo la soglia e una super colazione hanno reso il nostro viaggio un po’ più magico. Ve lo consiglio.
QUANDO ANDARE A MARRAKECH
La città di Marrakech gode di un clima mite durante l’inverno, mentre in estate può fare davvero molto, molto caldo. Meglio quindi evitare il periodo che va da giugno a settembre. Io ci sono stata ad inizio dicembre quando generalmente la nebbia della pianura padana appoggia il suo velo opaco e umido sulle città… e quanto è stato piacevole girare per la medina in maniche corte? Ecco una bella dritta: considerare il ponte dell’Immacolata per un viaggio a Marrakech.
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Bellissimo programma, mi è piaciuto soprattutto le foto È un piacere avere qualcuno come te che dice belle parole sul mio paese. Ti auguro il meglio
Grazie di cuore! Un abbraccio