Giappone – Dormire in un tempio buddista sul Monte Koya

Giappone – Dormire in un tempio buddista sul Monte Koya

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Per vivere un’esperienza emozionante durante il vostro viaggio in Giappone, scegliete di trascorrere una giornata sul Monte Koya, uno dei luoghi più sacri ed affascinanti del Paese.

Kōyasan è considerato uno dei maggiori centri religiosi presenti in terra nipponica, luogo in cui i monaci si dedicano allo studio del buddismo esoterico nonché sede della setta del buddismo Shingon, fondata da Kōbō-Daishi (Kūkai), del quale a Kōya-san troviamo il venerato mausoleo.

Verrete ospitati in uno dei numerosi monasteri nascosti tra fitte foreste di alti cedri, avvolti da una suggestiva nebbiolina tipica di quel luogo intriso di magia. Vivrete a stretto contatto con i monaci, potrete partecipare ad alcune attività rituali ed assistere alla preghiera mattutina. 

Durante il giorno avrete la possibilità di visitare i templi e i monumenti nelle vicinanze e attraversare l’incredibile cimitero di Oku-no-In.

Kōya-san

Pernottare in uno Shukubo

Esistono diversi Shukubo (foresterie)disponibili ad ospitare viaggiatori sul Monte Koya. Solitamente offrono sistemazioni abbastanza essenziali, con bagno in comune e 2 pasti (cena e colazione). La pulizia è molto scrupolosa e le stanze, così come i giardini, sono stati concepiti per il relax di corpo e mente. Dopo aver trascorso alcuni giorni a Tokyo e Osaka, è stato un vero toccasana.

Esistono diversi livelli di comfort: cliccando qui avrete la possibilità di confrontare diversi Shukubo e i rispettivi servizi, in modo che possiate prenotare quello più adatto alle vostre esigenze.

Dormirete sul futon e avrete a disposizione lo yukata, la tipica veste da camera in cotone simile al kimono.

Verso le 17.30 negli Shukubo viene servita la cena, abbondante e rigorosamente vegana. La colazione la mattina successiva è pressoché identica. Troverete del riso, verdure cotte in diversi modi (anche fritte), zuppe e tofu. 

Per poter entrare davvero in contatto con le abitudini dei monaci, alzatevi all’alba e partecipate alla preghiera mattutina. Un rito ricco di fascino che affonda le radici in antiche tradizioni.

Cosa vedere sul Monte Koya

Kongōbu-ji: distrutto e ricostruito più volte durante la sua lunga esistenza, il tempio Kongōbu-ji rappresenta una delle attrazioni principali del Monte Koya, essendo il cuore pulsante della setta del buddismo Shingon. Meravigliose sono le stanze al suo interno, ma la vera perla è il giardino di sabbia e pietra Banryu-tei, il più grande di tutto il Giappone. Ogni singolo granello di sabbia sembra essere lì per un motivo ben preciso, tutto appartiene ad un perfetto disegno ordinato e armonioso.

Banryu-tei – Kōyasan – Giappone

Danjō-garan: il vasto complesso Garan, formato da diversi templi, è un centro religioso fondato da Kōbō-Daishi a Kōya-san nell’anno 816. I templi e i santuari al suo interno sono stati più volte distrutti da incendi e ricostruiti nel corso dei secoli. La “grande pagoda” Konpon Daitō spicca per il suo colore rosso acceso che brilla in una cornice di malinconici alberi avvolti nella nebbia. All’interno del Kondō, la sala centrale, si cela la statua di Yakushi Nyora, Budda della Medicina. Da non perdere anche il Miyashiro, il santuario principale nato per tutelare le divinità grazie alle quali si è sviluppato il buddismo a Kōya-san. 

Oku-no-In: è senza dubbio uno dei luoghi più insoliti e suggestivi che abbia mai visto. Si tratta del cimitero in cui è sepolto il Kōbō-Daishi ed è considerato uno dei luoghi più sacri di tutto il Paese. Numerosi pellegrini visitano l’Oku-no-In durante tutto l’anno, per raggiungere il mausoleo dedicato al fondatore della religione buddista Shingon che si dice risieda in quel luogo in eterna meditazione, in attesa che si riveli il Miroku Nyorai, il Budda del Futuro.

Dopo aver attraversato il primo ponte (Ichi-no-hashi), si entra in quello che è il cimitero più grande del Giappone. Gli alti cedri nascondono il cielo creando un’atmosfera di forte impatto sacrale. Camminando lungo il sentiero, lungo circa due chilometri, si incontrano numerose tombe (pare ce ne siano più di 200.000) che custodiscono le spoglie dei fedeli che desideravano essere seppelliti il più vicino possibile al Kōbō-Daishi per ottenere la salvezza. Le tombe più antiche, vicinissime l’una all’altra, sono composte da cinque pietre di diversa forma che rappresentano cinque elementi. Nell’ordine: terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Ma ce ne sono anche alcune molto moderne, in netto contrasto con quelle coperte di muschio che emanano un’aura nostalgica e malinconica. 

Una volta raggiunto il ponte Gobyo no hashi, non è più possibile scattare fotografie. Poco dopo averlo varcato, sulla sinistra, si trova il Miroku, un sasso custodito in una piccola gabbia. Mettetevi alla prova: provate a spostare, con una sola mano, il sasso da un ripiano ad un altro posizionato più in alto; la leggenda narra che il sasso appare più leggero a coloro che posseggono un animo buono.

Di fronte al mausoleo c’è la Torodo Hall, la stanza delle lanterne, costruita per venerare il Kōbō-Daishi proprio di fronte al luogo della sua sepoltura. Al suo interno si trovano più di 10.000 lanterne offerte dai pellegrini e mantenute eternamente accese.

Infine ci si ritrova davanti al Gobyo, inaccessibile ai comuni mortali, all’interno del quale il Kōbō-Daishi veglia sulle anime dei defunti nel suo stato di eterna meditazione. 

Gobyo no hashi – Oku-no-In – Kōya-san

Come raggiungere il Monte Koya

Il modo più veloce per aggiungere il Kōyasan è quello di partire dalla stazione Namba di Osaka prendendo il treno diretto che vi lascerà a Gokurakubashi, da dove poi è necessario prendere la teleferica che si arrampica fino in cima al monte con un tragitto di 5 minuti. La linea che collega Osaka (Namba) a Kōyasan si chiama Nankaï e non è pertanto possibile usare il Japan Rail Pass (valido solo sulle linee JR).

Altrimenti è possibile prendere la linea Nankaï dalla stazione di Shin-Imamiya, collegata con la JR di Osaka.  

La teleferica che raggiunge Kōyasan

 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

 
 

 

 

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